giovedì 24 febbraio 2011

I bimbi e il tg

La profe: - Hai presente quando al tg dicono...
G (10 anni, piglio deciso): - No, io non lo guardo il tg
La profe: - Ok, ma avrai sentito dire qualche volta che...
G (piglio ancora più deciso): - Nooooo, io il tg non lo guardo. La maestra vuole che lo guardiamo, ma mamma dice che poi mi spavento e mi intristisco e allora quando siamo a tavola se inizia il telegiornale cambia subito canale.

Ecco, parliamone: quando avevo 10 anni e tutti all'ora di cena guardavano I Ragazzi della III C io ricordo che il tg me lo dovevo calare a forza, perché per nessun motivo a tavola si poteva guardare qualcos'altro mentre c'era la possibilità di vedere anche solo un minuto di un qualsiasi tg. Sono diventata triste e spaventata nella misura in cui anche anche i miei coetanei che guardavano I Ragazzi della III C lo sono diventati. Per me e per loro ci sono state le stesse possibilità che ci cadessero in testa le Torri Gemelle, che ci rapissero e spedissero a casa un orecchio, che ci bucassimo, che diventassimo parte delle "stragi del sabato sera". Eppure, continuo a non capire cosa mi sfugge (e mi turba) nell'enunciato candido (e un po' rabbioso: forse lei lo vorrebbe vedere, il tg?) della piccola G. Il bisogno che adesso la maestra debba assegnare come compitino la visione del tg, giusto per iniziare a capire da che parte del globo viviamo? Il terrore della mamma che cambia canale precipitosamente affinché davanti agli occhi della bimba non scorra davanti neanche un'immagine spiacevole? Non so, non so. L'infanzia è un groviglio, e chi se ne occupa spesso di aggroviglia...

4 commenti:

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  2. Probabilmente se vedessi tuo figlio terrorizzato dalle mostruosità che si sentono al tg, che tutto è fuorché un momento di oggettività ed esposizione serena dei fatti, forse cambieresti canale anche tu.
    Il tg dei nostri tempi era altra cosa, una sorta di istituzione, quelli di adesso sono pornografia intellettuale, partigiani e costruiti appositamente calcando la mano sugli episodi di cronaca nera.
    Mio figlio ha otto anni e non guarda più il tg da qualche mese, da quando mi ha detto che lo spaventava (io sciocca non me ne ero accorta). Ma del resto non gli permetto nemmeno di guardare la televisione, tolti i cartoni animati di sky ad un orario preciso e Chi vuol essere milionario di cui è appassionato. Trovi che io sia molto aggrovigliata?

    Scusa se ho cancellato il primo post ma c'erano dei refusi e sul blog di una Prof. proprio non si fa!
    A presto.

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  3. Ciao, e grazie per il tuo intervento. Anzi, sono io che chiedo scusa a te se io, da non-mamma, ho dato l'impressione di voler criticare l'operato della mamma di cui parlavo (tra l'altro una carissima ragazza che mi ha visto crescere!).

    E' che io, lavorando di solito con ragazzi più grandi, dai 14 in su, mi trovo spersa di fronte a questioni che mi sembrano banali... finché non mi fermo a guardarle più da vicino! E ora che mi capita a tiro qualcuno che figli ne ha, permettimi che ti coinvolga in tutti i miei interrogativi: ti sembra giusto che da una parte ci siano insegnanti che consigliano di seguire il tg (posizione legittima) e dall'altra genitori che si oppongono (posizione legittima), senza che il mondo della scuola e quello della famiglia si siedano mai a confrontare le proprie motivazioni? Forse sarebbe meglio abituare i bambini a leggere il giornale? Forse però è presto, a quell'età. E così siamo di nuovo a bomba! Non sono i singoli sistemi che si aggrovigliano al loro interno, anzi, sono molto coerenti finché non entrano in contatto l'uno con l'altro e talvolta capita che, nel confronto, si aggroviglino!

    (e forse, ora che mi rileggo e che rileggo te, capisco che ciò che mi turba è la rabbia della mia piccola allieva che forse è l'unica a cui è PROIBITO vedere il tg. Gli altri magari si spaventano, e però sono costretti a vederlo lo stesso perché "l'ha detto la maestra", lei che non lo può vedere vorrebbe tanto sapere se è davvero una cosa tanto al di sopra delle sue possibilità. Il tuo è fortunato: l'ha visto, ne è stato turbato, ha chiesto di non vederlo più ed è stato accontentato. E ti dai pure della sciocca per non essertene accorta subito: da medaglia, sei! Da medaglia!)

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  4. Scusa, volevo risponderti appena mi hai postato il commento ma poi ho dimenticato di farlo! Come si dice... meglio tardi che mai.
    Il mio punto di vista sulla cosa è questo: non si deve tenere i figli nella bambagia e fuori dal contesto in cui, aimé, ci troviamo, ma i genitori dovrebbero fungere da tramite tra il mondo esterno e i bambini, e non affidare alla televisione l'arduo compito di svezzarli dalla loro innocenza.
    Se questo lavoro viene fatto bene informandoli ma non aggredendoli, come fanno invece le immagini che fuoriescono da quella scatola diabolica, alle medie saranno sicuramente in grado di affrontare la visione di un telegiornale con serenità e capacità di discernimento.
    Io credo nelle mie utopie!
    Baci

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