venerdì 30 luglio 2010

Gli alunni dell'estate

Anche questa estate mi ha portato in contatto con diversi nuovi alunni.
Gli alunni dell'estate hanno i debiti a settembre o sanno di avere la coscienza non particolarmente a posto, sanno che senza una mano quest'anno non ce la fanno, oppure vengono trascinati fin da me da mamme preoccupate perché il prossimo anno si profila durissimo già dalla fine di questo. Hanno avuto il numero tramite una collega o per il passaparola tra amici. A volte 2 che sono nello stesso gruppo si incrociano mentre uno entra e l'altro esce, e ne approfittano per mettersi d'accordo per il mare.
Affrontano la sveglia la mattina presto e si infilano il casco per venire a fare lezione prima che il sole diventi cocente. Hanno il naso spellato dal sole e gli occhi arrossati dal sale. Quasi sempre un quaderno nuovo per "ricominciare", una penna nascosta in tasca e il cellulare silenzioso, che tanto non squillerebbe comunque perché tanto a quell'ora gli amici dormono ancora. Le ragazze hanno il segno del costume che spunta dalla maglia, sanno di cocco o di fragola e si lamentano dei capelli che si increspano.
Quasi tutti continuano a bazzicare casa mia durante l'inverno per un ripassino prima del compito, e a mano a mano che l'abbronzatura svanisce e le maniche si allungano, li vedo cambiare. Col tempo, questo non mi coglie più troppo di sorpresa: nei visi di oggi intravedo all'incirca quelli che saranno domani, ma, quando è il momento, vederli coi miei occhi mi emoziona sempre.

domenica 25 luglio 2010

Cuore di chioccia

Ieri al tg della sera ho sentito la notizia della strage tra il popolo della Love Parade a Duisburg.
Il primo pensiero è stato per N., il mio geometra piercing-munito che spesso e volentieri affronta chilometri e chilometri per ascoltare i suoi artisti tecno preferiti in giro per l'Italia e per L'Europa.

Da brava profe-chioccia metto mano al cellulare e digito: "Non sei in Germania alla Love Parade, vero? E se ci sei è tutto ok? Non mi fare stare in pensiero!". La risposta non tarda ad arrivare: N. è al lavoro, come ogni estate, e ora che la scuola è finita e probabilmente riuscirà anche a darmi del tu senza sentirsi in dovere di scusarsi subito dopo, mi invita a bere una birra appena capito all'Elba.

La vittima italiana dell'incidente di Duisburg non ha una faccia che conosco. Ma questo mi consola solo in parte. Giulia sarebbe benissimo potuta essere una mia alunna. E' stata l'alunna, la figlia, l'amica, la fidanzata di qualcuno, e tanto basta.