venerdì 4 giugno 2010

"Stare alle regole"

- Te ci vai alla festa domenica?
- Sì, se i miei mi mandano
- I miei mi mandano, vedrai che ti mandano anche i tuoi. Solo che ci sono anche G. e F. Ma che ci fanno loro??
(squilla il telefono della mia vicina, si mette a urlare in moldavo e mi perdo un pezzo di discorso - riesco comunque a ricostruire che G. e F. sono degli adulti amici dei genitori delle ragazzine)
- Sì, ma che ci fanno loro? Ci stanno per controllare. Per controllarci. Ma io, figuriamoci! Io non ci sto alle loro regole! Non vogliono che io beva? L'hanno visto al cinema! Io bevo, eccome! Anche se poi lo vanno a dire ai miei genitori, non mi interessa. Bevono tutti, bevo anch'io! Non ci sto alle loro regole!
- Forse hanno paura che ci ubriachiamo...
- Non mi interessa, non ci sto alle loro regole, faccio come mi pare!
- Ma hai intenzione di ubriacarti?
- No! Ma non voglio stare alle loro regole, punto e basta.

Magari non berrà neanche un sorso di birra, a quella festa. Ma l'importante, l'importante stamani era dichiarare a caratteri cubitali che lei, alle regole, non ci sta.

3 commenti:

  1. O se si ubriacherà, stai tranquilla che dopo essersi vomitata l'anima per l'intero giorno successivo non le tornerà voglia di rifarlo per un bel po'. Parlo per esperienza :P

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  2. Ahaha, infatti! Il miglior insegnante è l'esperienza diretta delle cose!! :D

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  3. bruttissimo stare alle regole... però servono per poter vivere in modo "civile". ma, come già detto sopra, penso che serva assolutamente l'esperienza per capire quanto le regole siano utili.

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