venerdì 5 marzo 2010

S piangeva

Venerdì scorso S piangeva. Nel corridoio, davanti alla finestra, con A che non sapeva come consolarla, come fare a sentirsi meno colpevole del suo dolore. S piangeva, bella e disperata nei suoi 18 anni effettivamente più incasinati della media, di nero vestita, con le ballerine, il cerchietto, gli orecchini e il rossetto rosso.
All'ora successiva, mentre sto uscendo, mi sento chiamare. E' lei che mi chiede un fazzoletto. Ha gli occhi enormi. Gonfi, ed enormi. Le do un fazzoletto, mi fermo a darle un bacio. "E comunque, ti assicuro che non si muore. Sembra di morire, ma non si muore. Poi passa. Te l'assicuro. Te lo prometto, che ti passa".
Non è per sminuirlo, il tuo dolore di adesso. Ce ne saranno altri, più forti, più gravi, ma questo sembra che ti stia uccidendo. Lo so. Resisti. Sei forte. E' per dirti che ci siamo passate tutte. Che lo so come ci si sente. Che non sei sola. Che domani sorriderai di nuovo, e sarai ancora più bella.

1 commento:

  1. Ti giuro che mi sono venute le lacrime agli occhi..che bello avere 18 anni, sembra tutto una questione di vita o di morte!!
    (Adesso mi leggo tutti i post)

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